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Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
E’ giusto che ognuno possa esprimere il proprio parere riguardo le grandi manifestazioni e gli scioperi di questi giorni, a favore di Gaza… come è giusto essere anche un po’ arrabbiati nel constatare che tutte le volte che c’è da difendere i propri diritti, il popolo, puntualmente si divide, e quasi sempre non conclude mai nulla di buono. Tuttavia, non è il caso ora di valutare la proporzione della gravità, difronte a un genocidio vero è proprio, dove queste anime indifese non hanno voce ne come venirne fuori?
Probabilmente non riusciremo a cambiare molto, ma mentre prima di questi criminali non ne conoscevamo la loro portata, oggi non abbiamo scuse, e quest’ondata di persone e popoli di ogni dove, sono riusciti finalmente a smascherare l’omertà, l’ipocrisia e la malvagità immonda, non solo di quelle terre lontane, ma anche della nostra, e delle istituzioni che ci rappresentano.
Io dovrei sentirmi arrabbiata più di tutti coloro che non hanno mai fatto niente per difendere i propri diritti, e che spesso hanno anche ostacolato le nostre battaglie, e capisco benissimo quelli come me, che hanno subito umiliazione, denigrazione, e isolamento in questi cinque anni trascorsi… ciò nonostante, lasciatemelo dire: proprio perché ho conosciuto la sofferenza e l’isolamento, mi sono sentita chiamata in causa davanti a queste atrocità, che a confronto, quello che ho subito io è nulla.
Poi è anche vero, che attraverso queste manifestazioni del popolo, si sono mescolati gli opportunisti di turno, coloro che cercano visibilità: come artisti, giornalisti, sindacati, vari partiti e gruppi di vandali per creare disordine, e screditare il vero scopo per cui le persone sensibili si sono unite all’unisono. Ma ben venga tutto, dico io, perché comunque alla fine si è raggiunto lo scopo: rendere in mondovisione come stanno veramente le cose.
Lasciate perdere le polemiche, le dispute e le solite frasi fate: “In tanto non saremo noi a cambiare le cose”- “Non è una guerra nostra” -“Tutta questa gente prima dov’era” - ecc ecc… Credo che ognuno di noi debba fare la sua parte, come e quando crede, l’importante che si faccia. Dobbiamo lasciare il segno, no i lividi.
Da parte di chi si lamenta per ogni cosa, che non fa mai nulla e si sente leone o leonessa di tastiera, criticando tutto quello che fanno gli altri, mi aspetto pure certi atteggiamenti, ma di coloro che come me hanno vissuto questi ultimi anni bui e dolorosi, vi prego nooo… più comprensione e più altruismo per favore, altrimenti diventa nullo persino tutto quello che abbiamo fatto per noi stessi.
Dobbiamo sempre e comunque fare la differenza.